13. Aspettativa

QUESTA SETTIMANA OSSERVO: IL MIO LIVELLO DI ASPETTATIVA

Questa parola potrebbe avere molteplici significati:

  1. L’aspettativa lavorativa: quella di astenersi per un dato periodo dal lavoro,
  2. L’aspettativa di vita: la possibilità di vivere più a lungo grazie al progresso,
  3. L’aspettativa: come desiderio ed attesa di quello che vorresti ricevere o speri accada.

Quella che voglio prendere in considerazione questa settimana e che minaccia spesso il nostro quieto vivere, lasciandoci troppe volte rammaricati, delusi, offesi, è il terzo significato, quello appunto dell’aspettativa come l’attesa per la riuscita di qualcosa. È la proiezione di un progetto, di una speranza, di un pronostico, proiezione che può essere pesante, vincolante a volte, che grava su di noi inchiodandoci nel modo in cui gli altri ci vedono, togliendoci libertà.
L’aspettativa ci dirotta altre volte in una attesa che può avere varie atteggiamenti, a seconda delle situazioni: discreta e umile, fedele e fiduciosa, o anche potente e pretenziosa.

Può essere rivolta le persone o verso le vicissitudini della vita,(arrivo di un figlio, del successo, un investimento…)

L’aspettativa non è certezza, né pretesa di certezza, è quella fede che può avere diversi livelli di intensità, nella “conoscenza” di come va il mondo, di come “vanno” le persone, di come “vanno” gli eventi.

E’ una sorta speranza quasi certa, che il nostro desiderio sia esaudito, e molte volte ci lascia delusi e con l’amaro in bocca, arrabbiati, perché non sempre combacia con le nostre aspettative.

Questa settimana osservo: il mio livello di ASPETTATIVA!

E’ molto importante capire quanto dentro quanto siamo preda di questo “tranello della vita” per poterlo guidare ed annientare ed arrivare così ad un altro tipo di atteggiamento: quello dell’accoglienza.
Questo ci eviterà nelle varie situazioni delusioni, malumori, tristezza, litigi, ed incomprensioni e ci aprirà verso la sorpresa, la benevolenza, la diversità l’arricchimento, se leggeremo con altri occhi quello che ci accade.

Consapevoli che la testa di ogni essere umano è diversa con il proprio vissuto, ed il proprio modo di interpretare la realtà, che non per forza corrisponde al nostro, e non per forza il nostro è il più giusto.

La vita e gli eventi della vita, lo stesso, hanno il proprio modo di presentarsi a noi con il loro perché ed il loro insegnamento e quindi piuttosto che porsi in aspettativa, viviamo cogliendo il meglio e prendiamone l’insegnamento con due passi da compiere:

  1. Accoglienza
  2. Comprensione del perché

E così ci regaleremo la vera unica e più grande “medicina” al nostro benessere: VIVERE IN LIBERTA’.